Ecco la notizia divulgata dall’ Ansa sul successo di Gaetano a Mosca!
ANSA/ Teatro: mago Triggiano strega Mosca, 220 mila spettatori
Successo e record spettatori per il ‘David Copperfield europeo’
(di Claudio Salvalaggio) (ANSA) – MOSCA – Successo senza precedenti e record di spettatori a Mosca per Gaetano Triggiano, il ‘David Copperfield’ europeo che per quasi tre settimane ha stregato la capitale russa come protagonista dello spettacolo ‘Il Mago di Oz”. Il brillante illusionista pisano, al suo debutto nella terra degli zar, ha retto il ritmo di tre repliche quotidiane dal 21 dicembre a ieri in un’arena del Luzhniki da 7000 posti, con oltre 20 mila presenze al giorno per un totale di oltre 220 mila biglietti venduti, di cui 25 mila in un solo giorno (record al box office). E’ stato ingaggiato dalla Stage Entertainment, compagnia di produzioni teatrali olandese, come ‘special guest’ dello spettacolo, tanto che la pubblicità recitava ”Gaetano é il mago di Oz”. E lui ha fatto il mattatore di uno show con attori-pattinatori sul ghiaccio, con una decina dei suoi numeri strabilianti, come quello dove si infila in un grande orologio che lo polverizza per poi riapparire tra il pubblico, lasciandolo a bocca aperta. ”E’ la prima volta che raccolgo un numero cosi’ incredibile di spettatori e che lavoro in una arena cosi’ grande”, dice all’ANSA l’artista trentasettenne, abituato a lavorare nei teatri. ”Sono rimasto sorpreso e commosso dal calore del pubblico” prosegue. Non si stupisce pero’ di essere richiesto piu’ all’estero, dove ha ottenuto numerosi riconoscimenti – tra cui il Mandrake d’Or a Parigi come miglior artista magico e la collaborazione con il regista del Cirque du Soleil Serge Denoncourt – che nel Belpaese, dove comunque e’ consulente artistico di importanti produzioni e ha collaborato come regista allo spettacolo “Panariello Non Esiste” di Giorgio Panariello: “in Italia non c’è una cultura della magia, il pubblico non è abituato, e trovare un regista di livello per questo tipo di show è difficile, ma in alcuni Paesi, come Francia e Germania, per non parlare di Stati Uniti e Canada, c’è tradizione e attenzione. Ora c’è un grosso boom in Oriente, in Corea del sud esiste perfino un’università statale di illusionismo, con tanto di esami e borse di studio. ”Io comunque sono contento di portare’ un po’ di italianita’ nel mondo”, aggiunge, convinto di distinguersi per la ”passionalità” da tanti altri illusionisti, ad esempio americani, ”bravissimi ma spesso algidi”. ”Certo, a tutti gli artisti piace il pubblico di casa, ma anche il pubblico italiano risponde bene quando si trova di fronte a spettacoli di qualita”’, precisa l’illusionista, che ha fatto il tutto esaurito a Firenze e Roma per il suo ultimo spettacolo ‘Real Illusion”, ora atteso ancora in Italia (il 7 febbraio a Padova, il 22 a Milano, a marzo a Torino, Bologna, Roma) dopo la parentesi russa e la precedente tournee a Shangai, Montreal e Parigi. Si tratta di un mix di apparizioni, trasformazioni e sparizioni ad una velocità estrema, con testi scritti insieme ad Alessio Tagliento (autore per Zelig, Panariello, Quelli che il Calcio) e la regia di Arturo Brachetti, suo primo mentore. La sua passione è nata quando era piccolo e guardava in tv Silvan, Tony Binarelli, il mago Alexander. ”Silvan – racconta – era in assoluto il mio preferito, mi comprai il suo manuale Sim sala bim e provavo a imitarlo. Ma la svolta fu nel 1985, a nove anni, quando mio padre mi portò a Roma a vedere uno spettacolo di magia dal vivo. Un sogno, restai a bocca aperta. Poi, a 13 anni, mi iscrissi al Club di magia di Lucca. Dopo tre mesi, ero in cattedra a insegnare trucchi. L’incontro della svolta professionale, nel 1998, è stato pero’ quello con Brachetti, che riuscii a conoscere dopo uno spettacolo raccontando di essere suo cugino per entrare nel suo camerino”. I suoi modelli sono “il grande Doug Henning, coi suoi spettacoli maestosi nella Broadway degli anni Settanta, e David Copperfield, la rock star dei maghi”, al quale e’ stato paragonato. ”Certo, all’inizio mi sono ispirato a lui, ma ora mi sento Gaetano Triggiano”, puntualizza con orgoglio. E se potesse fare un gioco di prestigio nella politica italiana? ”Beh, piu’ che una magia occorrerebbe un miracolo: si parla tanto ma si combina troppo poco, servirebbe piu’ dinamismo perché per tante cose siamo un po’ ‘vecchi’, nonostante la genialita’ italiana”. Ma Renzi l’ha tirato fuori lei dal cilindro? ”No, e’ venuto fuori da solo. L’ho conosciuto ad una cena due anni fa con Panariello, e’ un ragazzo molto simpatico, brillante e intelligente, spero che faccia presto qualche ‘numero’ perche’ poi si fa presto a cambiare direzione”.